La conferma ultima con le rivelazioni del NYT sul caso della Banca Popolare di Cipro: si scrive Bce, si legge Bundesbank
"L’arma che è stata messa in mano alla finanza speculativa, è il controllo della moneta degli stati"
Trent’anni è il tempo che la BCE ritiene opportuno per il rilascio al pubblico dei propri verbali. Non si vuole turbare la stabilità finanziaria dei mercati, la giustificazione addotta dal board della BCE.
Questo primo dato già induce a riflettere sulla trasparenza e sulla
mancata capacità di controllo dell’istituzione monetaria europea da
parte dei governi membri dell’eurozona. Il New York Times è venuto in possesso dei verbali della BCE che coprono il lasso di tempo da maggio 2012 a gennaio 2013
e possiamo vedere, leggendone i contenuti, come la BCE e i governatori
delle altre banche centrali nazionali hanno affrontato il caso della
Banca Popolare di Cipro.
La Banca Popolare di Cipro si trovava in una forte esposizione
finanziaria nel 2012 , dati i forti investimenti in bond greci che si
erano rivelati fallimentari, e questa situazione ha costretto l’istituto
bancario cipriota a rivolgersi sui mercati di capitali per ottenere
prestiti. Accade che la BCE è piuttosto preoccupata della situazione, e
le regole previste dall’istituto presieduto da Mario Draghi impongono
stretti limiti al finanziamento degli istituti bancari, con un limite
specifico di 2 miliardi di euro, e nel caso in cui tale limite dovesse
essere superato la BCE si riserva il diritto di bloccare il prestito.
I mercati non si fidano a rilasciare prestiti alla banca cipriota, ed
in questo caso le regole prevedono un intervento di sostegno della Banca
centrale di Cipro chiamata a ripianare la situazione di esposizione
della Banca Popolare di Cipro, osservando il limite prescritto dalla BCE
di 2 miliardi di Euro.
Se una situazione di rischio dovesse verificarsi per una delle
banche degli stati membri, sarà la Banca centrale dello stato in
questione, nella fattispecie Cipro, ad intervenire come
fu nel caso che stiamo trattando. Il dettaglio fondamentale è
l’ammontare del prestito necessario per evitare il fallimento della BPC,
che prevedeva un esborso di 9 miliardi di Euro da parte della banca
centrale cipriota che giudicò “solvibile” l’istituto di credito e valutò
la copertura degli asset sufficienti a garantire il prestito. Weidmann,
il Governatore della Bundesbank, la banca centrale tedesca, non ci sta e
non ritiene solvibile, in base alle valutazioni dei suoi esperti, la
Banca Popolare di Cipro.
Qui occorre fermarsi per ricordare che ogni stato membro
possiede una quota della Banca Centrale Europea, il cui azionista di
maggioranza è la Bundesbank con il 18,94% delle quote a fronte
di un misero 0.14% posseduto dalla Banca Centrale di Cipro. Difatti il
potere di Cipro nella gestione della BCE e del caso che stiamo
descrivendo è pari a 0,14% e lo vedremo a breve. Il Governatore della
Banca Centrale di Cipro, Panicos Demetriades, obbietterà che i suoi
esperti conoscono di certo meglio la situazione della Banca Popolare di
Cipro rispetto alle valutazioni fornite dalla Bundesbank di Francoforte.
Weidmann noncurante delle rassicurazioni del collega cipriota insiste:
"se il prestito verrà concesso senza adeguate garanzie, ciò sarebbe un
grave problema”.
La Banca Popolare alla fine verrà fusa nel 2013 con un altro istituto di credito cipriota, la Bank of Cyprus,
non prima di aver provveduto al suo salvataggio con i soldi dei propri
correntisti per un totale di 10 miliardi di Euro. La solvibilità è
gravata sulle spalle dei possessori dei depositi bancari, nonostante le
rassicurazioni del Governo cipriota sulle garanzie, e si è deciso di far
gravare il peso del salvataggio su chi aveva dei conti correnti,
posseduti in larga parte da cittadini russi. Questa crisi ci
mostra chiaramente come la BCE, così come è stata concepita e
realizzata, sia un’emanazione dei desiderata della Bundesbank e
come non esista alcuna solidarietà tra statimembri. Una banca centrale
solidale dovrebbe essere partecipata con quote equamente distribuite tra
tutte le banche centrali nazionali, per evitare disparità di
trattamento come nel caso che abbiamo descritto sopra, ma la BCE è stata
fondata per essere indipendente dai governi degli stati e non osserva
la regola fondamentale che rende funzionale e sostenibile una banca
centrale, ovvero non è ” prestatore di ultima istanza”.
Secondo la definizione dell’Enciclopedia Treccani il prestatore di ultima istanza è:
“la funzione svolta in genere dalla banca centrale che, per prevenire o
mitigare crisi finanziarie gravi, sostiene con crediti il sistema
bancario.” La BCE non agisce da prestatore di ultima istanza e le crisi
dei debiti sovrani, sono determinati dal suo costante rifiuto di
garantire il debito degli stati membri. Se l’offerta di moneta non è più
determinata dalle banche centrali nazionali e se queste non possono
garantire il pagamento del proprio debito, poiché non possono stampare
Euro, dovrebbe venire in soccorso la BCE, ma questa lascia che gli stati
affoghino nel debito pubblico. In parole più povere, le banche centrali
nazionali, non possono stampare euro e per pagare il proprio debito
sono costrette costantemente a tagliare la spesa pubblica. In tempi di
crisi e di recessione, la manovra peggiore che uno stato possa fare è
quella di tagliare la spesa, quando invece ci sarebbe maledettamente
bisogno di aumentare i livelli di deficit per poter invertire la
tendenza.
Questo è il risultato di una banca centrale europea indipendente dagli stati che non è stata concepita per aiutare gli stati membri dell’eurozona e sostenerli nelle crisi economiche, ma per affondarli del tutto, e l’influenza tedesca mostra ancora una volta come essa voglia deliberatamente approfittare della sua situazione di vantaggio nella gestione della BCE, per cannibalizzare i suoi vicini. Lo stesso accadde in Grecia nel 2011, quando anche allora la BCE non agì per garantire il debito pubblico greco. L’arma che è stata messa in mano alla finanza speculativa, è il controllo della moneta degli stati. Senza moneta sovrana, non è possibile una crescita sostenibile, non si possono investire soldi nella ricerca, nella scuola e lanciare politiche occupazionali. Si possono solo fare dei tagli per pagare un debito in una moneta straniera, ed è in nome di questi che l’Italia si sta distruggendo grazie a dei governi (non eletti) alleati della finanza e nemici dei popoli.
Questo è il risultato di una banca centrale europea indipendente dagli stati che non è stata concepita per aiutare gli stati membri dell’eurozona e sostenerli nelle crisi economiche, ma per affondarli del tutto, e l’influenza tedesca mostra ancora una volta come essa voglia deliberatamente approfittare della sua situazione di vantaggio nella gestione della BCE, per cannibalizzare i suoi vicini. Lo stesso accadde in Grecia nel 2011, quando anche allora la BCE non agì per garantire il debito pubblico greco. L’arma che è stata messa in mano alla finanza speculativa, è il controllo della moneta degli stati. Senza moneta sovrana, non è possibile una crescita sostenibile, non si possono investire soldi nella ricerca, nella scuola e lanciare politiche occupazionali. Si possono solo fare dei tagli per pagare un debito in una moneta straniera, ed è in nome di questi che l’Italia si sta distruggendo grazie a dei governi (non eletti) alleati della finanza e nemici dei popoli.
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